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Ognuno di noi nel corso della propria vita ha avuto almeno una persona che ha odiato. Poco importa se lo screzio sia avvenuto da bambini, nell’adolescenza o da adulti. Proprio ora, Tu, lettore, immagina quella persona. Sarà già ben fissata nella tua mente insieme ai pessimi ricordi che ti ha lasciato. Il risultato di queste emozioni ti porta a volere questo essere sempre più lontano dalla tua vita. Ora immagina di morire per cause naturali e che tua madre, sì, proprio tua madre, ben sapendo il grande astio che da sempre vi ha separato, decida di seppellirti proprio dentro alla bara di questa pessima persona. I tuoi resti attaccati e mischiati ai suoi, per l’eternità. In più sulla tomba sarà inciso prima il suo nome con tante righe in sua memoria, mentre il tuo nome sarà scritto in piccolo, con sole tre righe.....

Copertina







Cos'è una RITROGRAFIA?

Il 15 dicembre 2021 è nata una nuova tipologia di opere nel mondo dell'arte. La nuova parola che descrive tali opere, ad oggi inesistente nel vocabolario della lingua italiana, è "RITROGRAFIA", termine formato dall'unione delle parole "RITR-atto" e "bi- OGRAFIA". Il desiderio di Ariano è il riconoscimento, con conseguente inserimento, nel Portale del Sapere Treccani. L’opera che ha coniato la nuova parola "RITROGRAFIA", rappresentandone il titolo, è stata firmata da Sgarbi ed Ariano.







RITROGRAFIA no.1 intitolata "IMMORTALI"

Il Maestro Illu Minato ha presentato al Prof. Vittorio Sgarbi la RITROGRAFIA no.1 della storia dell'arte, intitolata "IMMORTALI", creata per celebrare la storia della Famiglia Cavallini-Sgarbi. Si tratta di un ritratto, secondo la visione di Ariano, degli eventi principali vissuti dalla Famiglia Cavallini-Sgarbi, utilizzando lettere autografe, libri in prima edizione, accessori ed oggetti legati intimamente a gusti e ricordi di Rina e Bruno Cavallini, di Nino, Elisabetta e Vittorio Sgarbi. L'opera, firmata da Elisabetta e Vittorio, vede anche la presenza dell'autografo, di Pupi Avati, regista del film "Lei mi parla ancora".



Titolo della RITROGRAFIA no. 2:

"La vera tomba di Baudelaire. Tu non farai mai 2.000.000, neanche con Sgarbi. Una passeggiata con Baudelaire vers l’Azur"

Tipologia: RITROGRAFIA Larghezza cm 350 Altezza cm 270 Profondità cm 70

  • 06 02 2022, ore 15.39: Presentazione della RITROGRAFIA no. 2 al “Coordinamento mostre Lo Stato dell'Arte” selezione mostra “ARTISTI D’ITALIA”, Monza, Villa Reale, Italia.
  • 10 02 2022, ore 12.38: RITROGRAFIA no. 2 RIFIUTATA dal “Coordinamento mostre Lo Stato dell'Arte”.
  • 10 02 2022, ore 18.00: La mail di rifiuto è stata stampata, in parte bruciata ed inchiodata alla Ritrografia no.2 di fianco alla lettera originale del 1863 con cui fu comunicata la nascita del Salon des Refusés. Anche“Le Déjeuner sur l'herbe” di Edouard Manet fu rifiutata nel 1863 e quindi una lettera autografa di Manet è stata attaccata alla RITROGRAFIA no 2.
  • 11 02 2022, ore 23.30: RITROGRAFIA no.2 RIABILITATA, dal Professor Vittorio Sgarbi, curatore della mostra “ARTISTI D’ITALIA”, con video-clip realizzato da Sauro Moretti.
  • 16 02 2022, ore 09.27: MAIL - "La sua opera è stata ufficialmente AMMESSA dal curatore Vittorio Sgarbi a partecipare alla mostra 'Artisti d'Italia' a Villa Reale di Monza"

Premessa no. 1 sul titolo della RITROGRAFIA no.2

Molti responsabili di Musei italiani mi hanno contattato ed alcuni sono venuti personalmente presso i miei uffici per chiedere di esporre le mie prime RITROGRAFIE nei loro Musei. Ho declinato spiegando che avevo già preso impegno con Vittorio Sgarbi e intendevo rispettarlo. Uno di questi, stizzito dalla mia risposta, alla fine di un colloquio di circa 3 ore, mi ha chiesto:
Lui: “Quanti visitatori pensi di fare con la tua mostra?”
Io ho risposto: “2.000.000”
Lui ridendo: “IMPOSSIBILE. TU NON FARAI MAI 2.000.000 DI VISITATORI, NEANCHE CON SGARBI!”
Io: “Perché no?”
Lui: “Sai qual è la mostra con il record di visitatori?”
Io: “No”
Lui: “E’ stata quella di Tutankhamon con 1.400.000 visitatori. Tu non penserai mica di superare Tutankhamon, vero?”
Io: “Ma tu vorresti togliermi anche il solo sogno o l’idea di poterci riuscire? Io ho creato “La vera tomba di Baudelaire”, ho fatto 15 RITROGRAFIE per ognuna delle mie 15 scoperte su Van Gogh e ne sto realizzando un’altra con l’unica firma originale, in mani private, di Johanna Van Gogh Bonger, la prima vera influencer della storia, colei che rese famoso Vincent. Sai da chi dipenderà se io non raggiungerò i 2.000.000?”
Lui: “Da chi?”
Io: “Dipenderà solo da me e dalle opere che farò”
Lui: “Forse il sogno puoi anche averlo, ma te lo ridico, TU NON FARAI MAI 2.000.000 DI VISITATORI, NEANCHE CON SGARBI!”
Io: “GRAZIE!”

Premessa no. 2 sul titolo della RITROGRAFIA no.2

Charles Pierre Baudelaire nacque a Parigi il 9 aprile del 1821, in una buona famiglia, dal secondo matrimonio di Joseph-François Baudelaire, ex funzionario del Senato e uomo estremamente colto. Nel 1827, all'età di sei anni, Charles restò orfano del padre, allora sessantenne. Il male entrò nella sua vita nel nome del comandante Jacques Aupick. Dopo venti mesi di vedovanza, la PUTTANA “NON MADRE” Caroline si risposò con il freddo e rigido militare. Senza troppi riguardi, Aupick si istallò nella casa e nella vita dei Baudelaire, rumoroso, severo, caparbio. Qualcosa si ruppe nell'anima del timido fanciullo. Scomparve per sempre l'intimità assoluta che lo legava alla PUTTANA “NON MADRE”. Nacque un odio feroce e continuo per Aupick, il distruttore, accusato da Baudelaire stesso delle peggiori infamità. Conobbe presto la lontananza dalla PUTTANA “NON MADRE” e la triste trafila di pensionati e collegi, per ricevere un'educazione borghese da replicare come stile di vita.

Charles deluse tutti, voleva essere un letterato, ma in un mediocre mondo borghese-militare, peggio di un diavolo, assassino, ladro. Per allontanarlo da Parigi, ma soprattutto per soffocare in lui quella funesta vocazione alla letteratura, fu mandato nelle Indie per arruolarsi, ma l’“ALBATROS” interruppe il viaggio rientrando a Parigi nel 1842. A sua disposizione lo attendeva l'eredità paterna. Poteva essere il Paradiso. Fu invece l'Inferno. Più che alla letteratura si dedicò ad un'intensa vita da bohéme, sempre più attratto da donne e dall’ antiquario Arondel, il grande tentatore. La passione per le anticaglie ereditata dal padre, esplose in spese pazze: mobilie, quadri antichi, falsi, libri rari, stampe e pranzi con amici ed amiche.

La famiglia, spaventata da tutte quelle follie, ottenne la sua interdizione dal tribunale civile. Come tutore venne nominato il notaio Ancelle, un altro come Aupick: ricevette l'incarico di proteggere il residuo patrimonio ereditato e lo fece fino allo stremo. Fu questo il momento peggiore della sua vita, non aveva più soldi ormai costretto ad una triste esistenza fatta di fughe da creditori sempre più esigenti. Le sue lettere alla PUTTANA “NON MADRE” sono costellate di argomentazioni sul denaro:

“Mi servono assolutamente trecento franchi per mercoledì”;
“Non ho potuto consegnare il lavoro perchè i manoscritti sono in una pensione dove non ho pagato”;
“Te ne supplico pensa al consiglio giudiziario. Mi consuma da diciassette anni. Non sapresti credere né capire il male che mi ha fatto”.
Suppliche inutili, fino alla morte.
Ma il SUO patrimonio fu salvo: Ancelle seppe fare il suo mestiere, i soldi-fogli prima di tutto: suprema ipocrisia.
Il "maledetto" poeta de “Le FLeur du mal” morì ossessionato, in miseria. Ma la morale fu salva.
La PUTTANA “NON MADRE” non lo andò mai a visitare ignorando le sue richieste, probabilmente per ordine di Aupick.
Nel 1845 tentò di nuovo il suicidio, ma sopravvisse. Poco prima aveva scritto una lettera d'addio per Jeanne Duval sul profumo dei suoi capelli da mangiare.
Nel 1848 prese parte ai moti rivoluzionari parigini salendo lui stesso sulle barricate insurrezionaliste, gridando "Bisogna andare a fucilare il generale Aupick" (cioè il patrigno).
Nel 1867 morì per danni provocati dalla sifilide e la PUTTANA “NON MADRE” lo seppellì insieme all’odiato patrigno per l’eternità.
PUTTANA “NON MADRE”!!!

Descrizione della RITROGRAFIA no.2

La maggior parte degli esseri umani non ha avuto il privilegio di una tomba a propria memoria. Baudelaire rappresenta un caso eccezionale ed unico al mondo. E’ il solo ad avere due tombe, ben distinte e del tutto “scollegate” tra loro, sia per la forma sia per le motivazioni che le hanno originate. La domanda è: qual è quella giusta? La terza! Che gli darà pace. Nell’anno 2021, in occasione del bicentenario della nascita di Charles Pierre Baudelaire, ho sentito la necessità irrefrenabile, quasi un ribollire di sangue all’interno delle vene, di realizzare, con la mia RITROGRAFIA no.2, un’opera intitolata “La VERA tomba di Baudelaire. Tu non farai mai 2.000.000, neanche con Sgarbi. Una Passeggiata con Baudelaire vers l’ Azur”.

Ho creato il NIDO che l’ “ALBATROS” immortale ha sempre cercato, senza successo, nelle sue quaranta residenze e nella morte, di solito “fonte di salvezza”, in grado di donare pace, soprattutto alle anime più travagliate. Per Baudelaire questo non è successo. Il danno subito ha segnato l’inizio della più grave ingiustizia post-mortem della storia dell’arte. Una vera beffa, rapimento dell’anima. Partiamo dalla fine. Al momento, 2022, esistono due tombe in onore di Baudelaire. La prima, voluta dalla PUTTANA “NON MADRE”, dedicandogli solo tre righe, accoglie le sue spoglie poste accanto al corpo dell’odiato patrigno Aupick, senza riferimento né al padre biologico, né alla qualità di poeta. La seconda è il Cenotafio ideato nel 1892 e costruito nel 1902 da José de Charmoy, su iniziativa del Comité pour ériger un monument à Charles Baudelaire, che vide la partecipazione, con relativo abbandono, di Auguste Rodin. Nella prima tomba, Baudelaire si sta rigirando da 150 anni a causa del grave accostamento impostogli, contro la propria volontà. Nella seconda, il poeta è solo citato, ma nulla di lui lo rappresenta veramente.

Con questa RITROGRAFIA no.2, intendo idealmente liberare sia la memoria sia lo spirito di Charles. Nell’opera Baudelaire è rappresentato da una sua lettera autografa custodita all’interno di una piccola cassaforte. Solo due chiavi sono disponibili, una in mie mani, l’altra nascosta all’interno dell’opera. La lettera, datata 1863 ed indirizzata a Mario Uchard, ha interessanti riferimenti ad Edgar Allan Poe, all’articolo Le Peintre de la vie moderne ed alla raccolta Poème en Prose. Quest’ultimo libro è uscito postumo nel 1869. La rara copia n.111 è attaccata a quest’opera.

Al centro ho posto un acquerello originale di Constantin Guys, l’artista più amato da Baudelaire. La sifilide, dramma del XIX secolo, è raffigurata da 2 planches tratte dal libro TRAITE’ COMPLET des MALADIES VENERIENNES del dottor Philippe Ricord, circoscritte rispettivamente da una cintura di castità maschile e da un nido fatto con capelli umani di donna, ad evocare le emozioni de “Un hémisphère dans une chevelure”. La speciale bottiglia in marmo contenente il prezioso VINO ERECTUS è un omaggio alla poesia “L’AME DU VIN”.

Nel retro della RITROGRAFIA no.2, come mia abitudine, ho nascosto rarissime lettere, autografi, carte da visita ed altri oggetti del vero padre, Joseph Baudelaire, della PUTTANA “NON MADRE” e di altre 165 personalità collegate alla vita di Baudelaire tra artisti, attori, giornalisti, scrittori ed amici. Tra queste firme originali spiccano quelle di Edouard Manet, Charles Augustin Sainte-Beuve, Richard Wagner, Eugene Delacroix, J.B.C. Corot, J.F. Millet, Gustave Flaubert, Emile Zola, Goncourt, Dumas Pere et Fils, Ary Scheffer, W.M. Thackeray, Vivant-Denon, Lorenzo Bartolini, P.A. Fiorentino, Costantin Guys, Nadar, Theophile Gautier, Auguste Clesinger, Paul Delaroche, Honore Daumier, Alexandre Cabanel, Ernest Christophe, L.E. Lami, P. Gavarni, J. Franceschi, Alfred de Vigny, Victor Hugo, ecc. Un posto particolare, in fondo all’opera, è stato dedicato ai responsabili delle peggiori malefatte. Come mi suggerisce Charles “J’ai offert un paquet d’excréments” a quegli undici soggetti, “mauvais poète”, che raccoglieranno dal fango la sua aureola “impudemment”. Ho creato undici aureole di letame che contengono le loro firme originali. Questi “grandi uomini” sono Jacques Pierre Abbatucci, Jacques Aupick, Adolphe Billault, Gustave Bourdin, Ferdinand Brunetiere, Edouard Drumont, Achille Fould, Charles duc Morny, Ernest Pinard, Auguste Rodin e Z.Z.Z.

Tutto ciò per non ripetere la lesione del diritto! Un diritto che era suo, solo suo, pienamente suo e che tre esseri “disumani” hanno deciso di revocare solo a causa del suo stile di vita. Infatti metà dell’eredità del patrimonio paterno era ancora lì ed era tutta sua. Ma no. Un militare, un notaio ed una PUTTANA “NON MADRE” hanno deciso che doveva essere interdetto.

Altro che poeta maledetto. Maledetta è la loro considerazione dei soldi. Semplici foglietti di carta inventati da chi ha imposto alla collettività che insignificanti numeri, scritti sopra ad essi, dovessero valere come nuova contropartita per reperire le cose necessarie alla vita. In questo sistema economico, creato da esseri spregevoli, non contano ricchezza di spirito, sensibilità, capacità, originalità creativa o l’essere orgogliosamente diversi. No: conta solo possedere fogli di carta con numeri scritti sopra. A prova di ciò, ho inserito nella RITROGRAFIA no.2 la copia, originale e dattiloscritta dal notaio Ancelle, del testamento della PUTTANA “NON MADRE” di Charles. Per la prima volta al mondo viene reso pubblico ed il suo contenuto è stato tradotto in italiano ed inglese, grazie a Milena e Benjamin. La traduzione permette di comprendere realmente il grado di meschinità e di avidità della PUTTANA “NON MADRE”. Il testamento è ricco di spunti al limite della cupidigia, a tratti ridicolo.

Ispirandomi a Cesare Pavese nella creazione di RITROGRAFIE, ricordo quanto scrisse: “L’uomo mortale, Leucò, non ha che questo d’immortale. Il ricordo che porta e il ricordo che lascia. Nomi e parole sono questo. Davanti al ricordo sorridono anche loro, rassegnàti..”

Il diritto principe ritorna nella piena titolarità di Charles. Vi invito a fare questa passeggiata eterna con Baudelaire vers l’ Azur finalmente in pace ed in buona compagnia. Da oggi, dopo aver investito in arte il doppio dei “fogli” che NON avevo, questa RITROGRAFIA no.2 apparterrà all’ETERNITA’. Non nel marmo, ma, nel caldo legno di questo albero millenario.

Amo quello che ho fatto e lo voglio donare al mondo, presente e futuro.

Franco Ariano Maestro Illu Minato

TESTAMENT OLOGRAPHE DE MADAME VEUVE AUPICK 1870






Voici mes dernières volontés:

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Je confie l’execution de mes dernières volontés à Monsieur ANCELLE, ancien notaire, demeurant à Neuilly, je le nomme à cet effet mon exécuteur testamentaire, le priant de diriger toutes les affaires de ma succession avec les droits les plus étendus et notamment la saisine dans les termes de la loi pour faire respecter mes dispositions sans qu’aucun obstacle puisse lui être opposé. Mes dispositions nécessitent le concours d’un exécuteur testamentaire: je dois prévoir le cas où Monsieur ANCELLE par prédècès ou autrement ne pourrait remplir les fonctions.

A son défaut j’ai pensé à mon ami, Monsieur EMON qui par amitié pour moi, ferait des efforts pour faire respecter scrupuleusement mes dernières intentions, mais à cause de son âge, et les soins à prendre lui étant moins familiers qu’à Monsieur ANCELLE, je craindrais de le soumettre à une trop grande épreuve en le désignant. Je nomme donc à défaut de Monsieur ANCELLE, Monsieur DESMARAIS, notaire en ce moment à Honfleur dont je n’ai eu qu’à me louer dépuis que j’habite cette ville, et qui m’a donné des preuves d’amitié dont je suis profondément reconnaissante.

Enfin de Monsieur ANCELLE et de Monsieur DESMARAIS, je désigne pour exécuteur testamentaire le notaire qui à mon décès sera titulaire de l’étude ici à Honfleur, gérée en ce moment par M. DESMARAIS et qui deviendrait son successeur. Le titre de successeur de MM. ANCELLE et DESMARAIS appelé à être mon exécuteur testamentaire et l’honorabilité de la fonction de notaire, me donne la confiance que ce notaire ferait exécuter religieusement mes volontés. La substitution d’un exécuteur testamentaire à un autre aura lieu soit à mon décès avant que la fonctionne soit prise et acceptée, soit au cours de l’exécution testamentaire dans le cas où celui qui l’aurait accepté viendrait à manquer. Si je meurs ici à Honfleur, ma dépouille mortelle devra être transportée à Paris dans la tombe où reposent mon mari, le Général AUPICK et mon fils, Charles BAUDELAIRE, cimetière du Montparnasse. Je désire que cette tombe soit entretenue, et cet effet, je lègue sur ma succession à la Fabrique Saint Sulpice, qui était la paroisse de mon mari, le capital nécessaire pour acheter une rente de 50 frs en 3% à la charge par elle, la Fabrique, d’entretenir à perpépuité cette tombe et sans jamais être tenue d’y dépenser l’excédent de la rente de 50 frs. Je dispense la Fabrique de tous droits et frais pour ce legs.

Je prie M. DESMARAIS de donner à ma mort 500 frs ici aux pauvres. Je le prie également de prendre sur ma succession de quoi fournir pendant trois ans un beau lot de 100 frs à la loterie des Salles d’Asile. Je le prie de faire dire pour mon fils Ch.BAUDELAIRE et pour moi par l’Abbé GAILLARD de l’Hospice ou à son défaut par un autre prêtre deux messes par mois pendant trois ans, consacrer à ces messes, la somme de 72 frs. par mois (trois frs. par messe). Je

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m’adresse à M.DESMARAIS pour ces soins, comme étant de la localité.

Ayant eu le malheur de perdre mon fils bien-aimé, je n’ai plus d’héritier direct. MM. LEVAILLANT, mes trois cousins , n’étant pas mariés et étant arrivés à un âge avancé je ne crois pas devoir les instituer mes héritiers, mais je veux constater ici, que j’ai toujours été avec eux dans de très bon rapports et qu’ils m’ont toujours témoigné une affection qui ne s’est jamais démentie. Je compte leur laisser à chacun un souvenir de ma tendre amitié.

Ma fortune sera divisée après moi en trois parts: l’une pour Monsieur EMON qui était l’ami dévoué de mon mari et qui n’a pas cessé depuis mon veuvage de me combler de soins et d’attentions. L’autre pour M.ANCELLE qui, depuis 25 ans, m’a rendu d’immenses services ainsi qu’à mon fils; enfin la troisième partie sera pour Madame Veuve BAUDELAIRE, qui jouiera en outre de la rente de 900 frs qui appartenait à son mari Alphonse BAUDELAIRE et qui lui revient de droit. Je lègue à Aimée FALAISE qui m’a servie fidèlement pendant 10 ans la somme de huit mille francs exempte de tous droits de mutation mais elle ne profitera de ce legs qu’au cas où elle serait avec moi jusqu’à mort. Je lui donne en outre une montre en or, si elle n’en avait pas à cette époque avec une chaine, imitation chaine mexicaine qu’on trouvera dans mes bijoux. Je lui donne en autre sa chambre, chambre complète: lit, commode, trois paires de drap en caliquot, trois taies d’oreiller, une douzaine de serviettes à litos rouges, une douzaine de torchons, deux couverts en composition imitation l’argent, deux petites cuillèures, quelques ustensiles de cuisine (non en cuivre).

Je donne à Madame BAUDELAIRE, mes cinq couverts en argent, la cuillère à potage, les seuls que j’ai en argent, les autres étant en composition feront partie de la succession. Je lui donne toute ma garde-robe, mes bijoux, châles, fourrures, dentelles, l’engageant à remettre à Aimée ce qui ne serait pas son gré. Tout ce que je désigne devoir appartenir à Madame BAUDELAIRE sera en dehors et en plus de sa part dans la succession. Je lui donne tout mon linge de maison à l’exception d’un beau service damassé que Madame EMON avait choisi et acheté pour moi quand j’étais à Constantinople, je suis bien aise de le lui offrir.

Je lègue à la ville de Gravelines où mon mari a passé sa jeunesse, ayant été élevé et adopté par M. BAUDART, son beau buste en marbre, les gravelinois ayant conservé un très bon souvenir de lui à tel point qu’ils ont donné le nom d’AUPICK à une des rues de leur ville. Je lègue à mon cousin le Général LEVAILLANT aîné qui habite SIZANNES (Marne) tous les volumes parus de la correspondance de l’Empereur Napoléon Ier reliés magnifiquement en maroquin rouge.

Je lègue à mon cousin Charles LEVAILLANT, Général de Division, une boite de pistolets que la Duchesse d’Orléans avait donné à mon mari comme un souvenir du Prince qui avait pour lui beaucoup d’affection. Ces pistolets avaient appartenu au Prince. Je donne à Monsieur DESMARAIS les vins et liqueurs qui sont dans mon caveau, le portrait en miniature du Duc d’Orléans fait par Madame de MIRBEL que l’on trouvera sur le bureau de mon mari.

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Je donne à Madame DESMARAIS ma montre ancienne avec sa châtelaine et une petite paire de ciseaux en composition destinés à être attachés à la châtelaine. Je ferai connaitre plus tard dans un codicille les souvenirs et cadeaux que je veux laisser à des amis mais craignant d’être surprise par la mort, je vais sans tarder apposer ici ma signature, mais non sans témoigner à MM. EMON et ANCELLE ma reconnaissance pour l’affection qu’ils m’ont témoignée pendant tant d’années.

Fait à Honfleur, en plaine santé, avec toute ma raison, ce vingt sept mars mil huit cent soixante neuf. Signé : Caroline DUFAYS, Vve en Premières Noces de Joseph François BAUDELAIRE, et en deuxièmes Noces du Général de Division AUPICK.

CODICILLE

Je viens ajouter à mon testament ces dispositions: M. EMON en mémoire de son vieil ami le Général AUPICK, et en mémoire aussi de moi devra conserver précieusement ses portraits; le grand cadre renfermant ses décorations (un don de lui, M. EMON) le petit cadre en marbre noir où est enfermé la balle qui a été extraite du genou de mon mari en 1837, qu’on trouvera sur la cheminée du cabinet de travail du Général. Je lui donne aussi les deux coquilles qui sont également sur cette même cheminée. Je prie Madame BAUDELAIRE de conserver le portrait de Monsieur BAUDELAIRE père, peint par RENAUD. Celui de M. BOUDARD, père adoptif du Général devra retourner dans la famille MILOT WANTE, AUDIBERT; je charge M. EMON de ce soin; comme étant en relation avec ces personnes. Je donne à M. Charles ASSELINEAU les trois portraits encadrés de mon fils qu’il donnera à des amis de Ch.BAUDELAIRE. Je prie Madame BAUDELAIRE de conserver celui où il est en collégien, le cadre est dans mon cabinet de toilette en pendant d’un cadre où le Général est dessiné en casquette, n’étant que Colonel.

Signé: G. Vve AUPICK, Vve en premières noces de Joseph François BAUDELAIRE, en deuxièmes du Général AUPICK. Ce trois octobre, Honfleur, dix huit cent soixante neuf.

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J’ai une dette de reconnaissance vis à vis de M. Ch. ASSELINEAU auteur, ancien ami, tendrement attaché à mon fils, et qui fidèlement attaché à sa mémoire, a édité ses oeuvres, avec le plus grand soin et a fait un livre bien bien précieux intitulé Charles BAUDELAIRE, Sa vie et ses oeuvres. Je lui lègue comme souvenir de gratitude au nom de son ami, la somme de dix mille francs (somme exempte de tous droits de mutation).

Signé: C. AUPICK, Vve en Premières noces de Joseph François BAUDELAIRE, en deuxièmes noces du Général AUPICK. Honfleur ce Ier Janvier 1870.

J’avais dit plus haut que je ne laissais à mes trois cousins LEVAILLANT QUE des souvenirs d’amitiés, mais aujourd’hui, réfléchissant que le Commandant Jean LEVAILLANT, n’étant pas arrivé comme ses frères au grade de Général, se trouve avec une retraite modique, avoir une position peu aisée peut-être. Je viens dire ici que je veux que les héritiers de ma fortune que j’ai nommés ci-dessus: Mme BAUDELAIRE, M. EMON, M. ANCELLE, servent une rente viagère de 500 frs. sa vie durant au Commandant Jean Jacques LEVAILLANT mon cousin germain.

Ce 10 mars 1870 Signé: C. Vve AUPICK.

SUITE DE MES DERNIERES VOLONTES

Mon fils Charles BAUDELAIRE, décédé en Août 1867 a laissé des dettes qui ne sont pas acquittées encore entièrement en ce mois de novembre 1870. Les affaires de la succession ayant trainées en longueur et n’étant pas encore terminées. Je suis préoccuppée de la pensée d’être surprise peut- être par la mort avant que ces dettes ne soient entièrement payées. M. ANCELLE doit avoir la liste des créanciers ,mais le malheur que M. ANCELLE soit par décès ou maladie n’ait pas laissé cette liste, on pourrait peut- être la trouver chez M. REYNAL son successeur, notaire numéro 10 rue Saint Ferdinand. Dans tous les cas voici quelques individus que je vais indiquer qui je sais n’ont pas été payés. Monsieur STEVENS, (Arthur) marchand de tableaux, père du peintre du même nom qui habitait Bruxelles quand j’y suis allée en 1866 pour soigner mon fils. Il demeurait ainsi que nous à l’hôtel du Grand miroir, rue de la Montagne. Il lui est dû 800 frs.


Mon fils Charles BAUDELAIRE, décédé en Août 1867 a laissé des dettes qui ne sont pas acquittées encore entièrement en ce mois de novembre 1870. Les affaires de la succession ayant trainées en longueur et n’étant pas encore terminées. Je suis préoccuppée de la pensée d’être surprise peut- être par la mort avant que ces dettes ne soient entièrement payées. M. ANCELLE doit avoir la liste des créanciers ,mais le malheur que M. ANCELLE soit par décès ou maladie n’ait pas laissé cette liste, on pourrait peut- être la trouver chez M. REYNAL son successeur, notaire numéro 10 rue Saint Ferdinand. Dans tous les cas voici quelques individus que je vais indiquer qui je sais n’ont pas été payés. Monsieur STEVENS, (Arthur) marchand de tableaux, père du peintre du même nom qui habitait Bruxelles quand j’y suis allée en 1866 pour soigner mon fils. Il demeurait ainsi que nous à l’hôtel du Grand miroir, rue de la Montagne. Il lui est dû 800 frs.

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Maxime DUCAMP a tour, il lui est dû eviron 500 frs. SERVAIS, encadreur de tableaux, je ne sais pas combien il lui est dû. Il faudrait s’en informer. Je prie instamment mon exécuteurs testamentaire de faire une scrupuleuse recherche à cet égard. Ils trouveront ici l’expression de ma reconnaissance pour le service rendu à la memoire de mon fils bien-aimé.

Fait le 3 Novembre 1870 C. AUPICK Vve en Premières noces de J. François BAUDE- LAIRE et en deuxièmes noces du Général AUPICK.

TOUT LE PATRIMOINE CI-DESSUS, AJOUTÉ AUX PROPRIÉTÉS IMMOBILIÈRES, ÉTAIT DE CHARLES !!!
DANS LA VIE, TU L'AS PRIS AVEC MECHANCETE’ DE TON FILS!
DANS LA MORT, TU L'AS DONNÉ AVEC SUPERFICIALITÉ À DES INCONNU!
PUTAIN "NON MÈRE"!!!

TESTAMENTO OLOGRAFO DELLA SIGNORA VEDOVA AUPICK

Ecco le mie ultime volontà:

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Affido l'esecuzione delle mie ultime volontà al signor ANCELLE, vecchio notaio, residente a Neuilly, lo nomino a tal fine mio esecutore testamentario, chiedendogli di gestire tutti gli affari della mia successione con i più ampi diritti e in particolare il rinvio nei termini di legge per fare rispettare le mie disposizioni senza che nessun ostacolo possa essergli opposto. Le mie disposizioni necessitano il concorso di un esecutore testamentario: devo prevedere il caso in cui il Sig. ANCELLE per premorienza o altrimenti non possa assolvere le funzioni.

In sua assenza ho pensato al mio amico, il signor EMON, che, per amicizia nei miei confronti, avrebbe fatto ogni sforzo per far sì che le mie ultime volontà fossero scrupolosamente rispettate, ma a causa della sua età, e del fatto che le iniziative da prendere gli sono meno familiari rispetto al signor ANCELLE, avrei avuto paura di sottoporlo a una prova troppo grande nominandolo. Nomino quindi, come vice di Monsieur ANCELLE, Monsieur DESMARAIS, notaio in questo momento a Honfleur, del quale non ho ricevuto che lodi da quando vivo in questa città, e che mi ha dato prove di amicizia delle quali sono profondamente riconoscente.

Infine, dei signori ANCELLE e DESMARAIS, nomino come esecutore testamentario il notaio che, alla mia morte, sarà il titolare dell'ufficio qui a Honfleur, attualmente gestito dal signor DESMARAIS e che diventerà il suo successore. Il titolo di successore dei signori ANCELLE e DESMARAIS, che sarà il mio esecutore testamentario, e l'onorabilità della posizione di notaio, mi danno la fiducia che questo notaio eseguirà religiosamente le mie volontà. La sostituzione di un esecutore testamentario con un altro avverrà sia alla mia morte prima che la funzione sia presa e accettata, sia nel corso dell'esecuzione del testamento nel caso in cui colui che l’avesse accettata venisse a mancare. Se muoio qui a Honfleur, le mie spoglie mortali dovranno essere trasportate a Parigi nella tomba dove riposano mio marito il generale AUPICK e mio figlio, Charles BAUDELAIRE, nel cimitero di Montparnasse. Desidero che questa tomba sia mantenuta, e a questo scopo lascio in eredità alla Fabrique Saint Sulpice, che era la parrocchia di mio marito, il capitale necessario per acquistare una rendita di 50 frs al 3%, a carico della Fabrique, per mantenere questa tomba in perpetuo e senza mai essere obbligata a spendere l'eccesso della rendita di 50 frs. Esonero la Fabrique da tutti i diritti e le spese per questa eredità.

Io prego il signor DESMARAIS di dare qui 500 frs ai poveri alla mia morte. Gli chiedo anche di prendere dal mio patrimonio abbastanza per fornire per tre anni un bel lotto di 100 frs per la lotteria delle sale d'asilo. Gli chiedo di far dire a mio figlio Ch.BAUDELAIRE e a me due messe al mese per tre anni dall'Abate GAILLARD dell'Ospizio o, in sua assenza, da un altro sacerdote, e di dedicare a queste messe la somma di 72 frs. al mese (tre frs. per messa).

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Mi rivolgo al signor DESMARAIS per queste incombenze, essendo della zona.

Avendo avuto la sfortuna di perdere il mio amato figlio, non ho più un erede diretto. I signori LEVAILLANT, miei tre cugini, non essendo sposati e avendo raggiunto un'età avanzata, non credo di doverli nominare come miei eredi, ma voglio notare qui che sono sempre stata in ottimi rapporti con loro e che mi hanno sempre dimostrato un affetto che non è mai venuto meno. Intendo lasciare a ciascuno di loro un ricordo della mia tenera amicizia.

La mia fortuna sarà divisa dopo di me in tre parti: una per il signor EMON che era l'amico devoto di mio marito e che non ha cessato di ricoprirmi di cure e attenzioni dalla mia vedovanza. L'altra per M. ANCELLE che, per 25 anni, ha reso immensi servizi a me e a mio figlio; infine la terza parte sarà per Madame vedova BAUDELAIRE, che godrà in più della rendita di 900 frs che apparteneva a suo marito Alphonse BAUDELAIRE e che le spetta di diritto. Lascio in eredità ad Aimée FALAISE che mi ha servito fedelmente per 10 anni la somma di ottomila franchi esente da qualsiasi tassa di trasferimento, ma beneficerà di questo lascito solo se resterà con me fino alla mia morte. Le regalo anche un orologio d'oro, se non ne avesse già uno in quel momento, con una catena, un'imitazione della catena messicana, che si troverà nella mia gioielleria. Le do anche la sua stanza, una stanza completa: letto, cassettiera, tre paia di lenzuola di caliquot, tre federe, una dozzina di asciugamani rossi, una dozzina di strofinacci, due coperti di posate d'imitazione d'argento, due cucchiaini, alcuni utensili da cucina (non di rame).

Cedo a Madame BAUDELAIRE, i miei cinque coperti d'argento, il cucchiaio da minestra, le uniche che ho in argento, le altre essendo in composizione faranno parte della successione. Le do tutto il mio guardaroba, i miei gioielli, gli scialli, le pellicce, i pizzi, impegnandola a consegnare ad Aimée ciò che non vuole. Tutto ciò che designo come appartenente a Madame Baudelaire sarà al di fuori e in aggiunta alla sua quota di eredità. Le do tutta la mia biancheria di casa ad eccezione di un bel servizio damascato che Madame EMON aveva scelto e comprato per me quando ero a Costantinopoli, sono molto felice di darglielo.

Lascio in eredità alla città di Gravelines dove mio marito ha trascorso la sua giovinezza, essendo stato allevato e adottato dal signor BAUDART, il suo bel busto in marmo, gli abitanti di Gravelines avendo conservato un ottimo ricordo di lui a tal punto che hanno intitolato una delle strade della loro città a AUPICK. Lascio in eredità a mio cugino il generale LEVAILLANT, il più anziano, che vive a SIZANNES (Marna), tutti i volumi pubblicati della corrispondenza dell'imperatore Napoleone Primo rilegati magnificamente in pelle rossa.

Lascio in eredità a mio cugino Charles LEVAILLANT, maggiore generale, una scatola di pistole che la duchessa d'Orleans aveva dato a mio marito come ricordo del principe, che aveva un grande affetto per lui. Queste pistole erano appartenute al principe.

Regalo al signor DESMARAIS i vini e i liquori che si trovano nella mia cantina, il ritratto in miniatura del duca d'Orleans fatto da Madame de MIRBEL che si troverà sulla scrivania di mio marito.

---------- 3 ----------

Consegno alla signora DESMARAIS il mio vecchio orologio con la sua catenina e un piccolo paio di forbici in composizione destinate ad essere attaccate alla catena. Farò conoscere in seguito con un codicillo i ricordi e i regali che voglio lasciare agli amici, ma temendo di essere sorpresa dalla morte, appongo qui la mia firma senza indugio, ma non senza testimoniare ai signori EMON e ANCELLE la mia gratitudine per l'affetto che mi hanno dimostrato per tanti anni. Fatto a Honfleur, in buona salute, con tutta la mia ragione, questo ventisette marzo milleottocentosessantanove.

Firmato: Caroline DUFAYS, vedova in prime nozze di Joseph François BAUDELAIRE, e in seconde nozze del generale AUPICK.

CODICILLO

Ho appena aggiunto al mio testamento queste disposizioni: M. EMON in memoria del suo vecchio amico generale AUPICK, e anche in memoria di me, dovrà conservare preziosamente i suoi ritratti; il grande quadro che racchiude le sue decorazioni (un regalo di lui, M. EMON) il piccolo quadro in marmo nero contenente la pallottola che fu estratta dal ginocchio di mio marito nel 1837, che si troverà sulla mensola del camino dello studio del generale. Gli do anche le due conchiglie che sono ugualmente su questo stesso camino. Prego Madame BAUDELAIRE di conservare il ritratto di Monsieur BAUDELAIRE père, dipinto da RENAUD. Quello di M. BOUDARD, padre adottivo del generale dovrà tornare nella famiglia MILOT NANFH, AUDISERT; incarico M. EMON di questa incombenza: essendo in relazione con queste persone. Consegno a M. Charles ASSELINEAU i tre ritratti incorniciati di mio figlio che regalerà agli amici di Ch.BAUDELAIRE. Chiedo a Madame BAUDELAIRE di conservare quello dove lui era collegiale, il quadro è nella mia toilette appeso ad un quadro dove il Generale è disegnato col berretto, essendo solo un Colonnello.

Firmato: G. Vedova AUPICK, Vedova in prime nozze di Joseph François BAUDELAIRE, in seconde del generale AUPICK. Il terzo giorno di ottobre, Honfleur, milleottocentosessantanove.

---------- 4 ----------

Io ho un debito di gratitudine verso il signor Ch. ASSELINEAU, autore, vecchio amico, teneramente legato a mio figlio, e che fedelmente attaccato alla sua memoria, ha pubblicato le sue opere con la più grande cura e ha fatto un libro molto prezioso intitolato Charles BAUDELAIRE, Sa vie et ses oeuvres. Gli lascio in eredità, come ricordo di gratitudine in nome del suo amico, la somma di diecimila franchi (esente da ogni tassa di trasferimento).

Firmato: C. AUPICK, vedova in prime nozze di Joseph François BAUDELAIRE, in seconde nozze del generale AUPICK. Honfleur questo 1° gennaio 1870.

Avevo detto sopra che avrei lasciato ai miei tre cugini LEVAILLANT solo ricordi di amicizia, ma oggi, riflettendo che il comandante Jean LEVAILLANT, non essendo arrivato come i suoi fratelli al grado di generale, si trova con una pensione modesta, avendo una posizione forse non molto agiata. Vengo a dire qui che voglio che gli eredi della mia fortuna che ho nominato qui sopra: Mme BAUDELAIRE, M. EMON, M. ANCELLE, riconoscano una rendita vitalizia di 500 frs per tutta la sua vita al comandante Jean Jacques LEVAILLANT mio cugino di primo grado.

Il 10 marzo 1870     Firmato: C. Vedova AUPICK.

CONTINUAZIONE DELLE MIE ULTIME VOLONTÀ

Mio figlio Charles BAUDELAIRE, morto nell'agosto 1867, ha lasciato debiti che non sono ancora stati quietanzati interamente in questo mese di novembre 1870. Gli affari della successione si sono prolungati e non sono ancora terminati. Mi preoccupa il pensiero di essere sorpresa forse dalla morte prima che questi debiti siano completamente pagati. Il signor ANCELLE deve avere la lista dei creditori, ma se sfortunatamente il signor ANCELLE non avesse lasciato questa lista, sia per decesso o malattia, la si potrebbe forse trovare presso il signor REYNAL suo successore, notaio al numero 10 di via Saint Ferdinand. In ogni caso ecco alcuni individui che indicherò e che io so non essere stati pagati. Il signor STEVENS, (Arthur) commerciante di quadri, padre dell'omonimo pittore che viveva a Bruxelles quando ci andai nel 1866 per curare mio figlio. Dimorava così come noi all' hotel du Grand miroir, rue de la Montagne. Gli sono dovuti 800 frs.

---------- 5 ----------

Maxime DUCAMP, a sua volta, gli sono dovuti circa 500 frs. (GERVAIS?) SERVAIS, corniciaio, non so quanto gli sia dovuto. Bisognerebbe informarsi. Io esorto i miei esecutori testamentari a fare una ricerca scrupolosa in questo senso. Essi troveranno qui l'espressione della mia gratitudine per il servizio reso alla memoria del mio amato figlio.

Fatto il 3 novembre 1870

C. AUPICK Vedova in prime nozze di J François BAUDELAIRE e in seconde nozze del generale AUPICK.



TUTTO IL PATRIMONIO QUI SOPRA, SOMMATO ALLE PROPRIETA’ IMMOBILIARI, ERA DI CHARLES !!!
IN VITA, LO HAI SOTTRATTO CON MESCHINITA’ A TUO FIGLIO.
IN MORTE, LO HAI REGALATO CON SUPERFICIALITA’ AD ESTRANEI.
PUTTANA “NON MADRE” !!!

HOLOGRAPHIC WILL OF WIDOW AUPICK

Here is my last will and testament:

---------- 1 ----------

I entrust the execution of my last wishes to Mr. ANCELLE, the renown notary, residing in Neuilly, I appoint him for the purpose of executor, asking him to manage all my affairs concering my succession with the widest rights and in particular the postponement within the terms of the law to enforce my dispositions without any obstacle being put in his way. My dispositions require the need of an executor: I must prepare for the possibility that Mr. Ancelle may die prematurly or otherwise be unable to perform his duties.

In his absence, I consider my friend Mr EMON, who, out of friendship for me, will make every effort to ensure that my last intentions were scrupulously respected, but because of his age, and the fact that the steps to be taken are less familiar to him than to Mr ANCELLE, I would be afraid to subject him to the trails of this appointment. I therefore appoint, as deputy to Monsieur ANCELLE, Monsieur DESMARAIS, notary at this moment in Honfleur, of whom I have heard nothing but praise since I have been living in this town, and who has given me proof of friendship for which I am deeply grateful.

So, I will choose on my death as my executor, whichever notary Mr. ANCELLE and Mr. DESMARAIS, is the owner of the office here in Honfleur, currently run by Mr DESMARAIS, who will become the successor. The title of successor to Mr. ANCELLE or Mr.DESMARAIS and the honourable position of notary, give me confidence that this notary will religiously execute my will. The replacement of one executor by another will take place either at my death before the function is taken and accepted, or during the execution of the will in the event of the death of the person who accepted it. If I die here in Honfleur, my mortal remains will have to be transported to Paris to the tomb where my husband, General AUPICK, and my son, Charles BAUDELAIRE, rest in the Montparnasse Cemetery. I wish this tomb to be maintained, and to this end, I bequeath to the Fabrique Saint Sulpice, which was my husband's parish, the capital necessary to acquire an annuity of 50 frs at 3%, payable by Fabrique, to maintain this tomb in perpetuity and without ever being obliged to spend the excess of the annuity of 50 frs. I exempt Fabrique from all rights and expenses in respect of this inheritance.

I ask Mr. DESMARAIS to immediatly donate on my death, 500 frs to the poor. I also ask him to take from my estate enough to provide for three years a nice amount of 100 frs for the nursery lottery. I ask him to have for myself and my son Ch.BAUDELAIRE two masses said a month for three years by Abbot GAILLARD of the Hospice or, in his absence, by another priest, and to dedicate the sum of 72 frs. a month (three frs. per mass) to these masses. I

---------- 2 ----------

turn to Mr DESMARAIS for these matters, as he is from the area.

Having had the misfortune to lose my beloved son, I no longer have a direct heir. Mr. and Mrs. LEVAILLANT, my three cousins, not being married and having reached an advanced age, therefore I do not think I should name them as my heirs, but I wish to note here that I have always been on very good terms with them and that they have always shown me an affection that has never failed. I intend to leave each of them a memento of my tender friendship.

My fortune will be divided after, into three parts: one for Mr EMON who was my husband's devoted friend and who has not ceased to shower me with care and attention since my widowhood. The other for Mr. ANCELLE who, for 25 years, rendered immense services to me and my son; finally, the third part will be for Madame BAUDELAIRE, the widow, who will additionally enjoy the annuity of 900 frs which belonged to her husband Alphonse BAUDELAIRE and to which she is entitled by right. I bequeath to Aimée FALAISE who has served me faithfully for ten years the sum of eight thousand francs free of any transfer tax, but she will only benefit from this legacy if she remains with me until my death. I also give her a gold watch, if she doesn’t not have one at the time, with a chain, an imitation of the Mexican chain, which will be found in my jewellery box. I also give her, her complete room: bed, chest of drawers, three pairs of caliquot sheets, three pillowcases, a dozen red towels, a dozen tea towels, two sets of imitation silver cutlery, two teaspoons, some kitchen utensils (not made of copper).

I give to Madame BAUDELAIRE, my five silver place settings, the soup spoon, the only ones I have in silver, the other ones, being a set, will be part of the succession. I give her my entire wardrobe, my jewellery, shawls, furs, lace, committing her to hand over to Aimée what she does not want. Everything I designate as belonging to Madame Baudelaire will be outside of and in addition to her share of the inheritance. I give her all my household linen with the exception of a beautiful damask service which Madame EMON had chosen and bought for me when I was in Constantinople, I am very happy to give it to her.

I bequeath to the town of Gravelines, where my husband spent his youth, having been brought up and adopted by M. BAUDART, his beautiful marble bust, the inhabitants of Gravelines having kept such good memories of him that they have named one of the streets of their town after AUPICK. I bequeath to my cousin General LEVAILLANT, the elder, who lives in SIZANNES (Marne) all the published volumes of the correspondence of Emperor Napoleon I, beautifully bound in red leather.

I bequeath to my cousin Charles Levaillant, Major-General, a box of pistols that the Duchess of Orleans had given to my husband as a souvenir from the prince who had great affection for him. These pistols had belonged to the prince. I am giving M. DESMARAIS the wines and spirits that are in my cellar, the miniature portrait of the Duke of Orleans made by Madame de MIRBEL which will be on my husband's desk.

---------- 3 ----------

I give Mrs. DESMARAIS my old watch with its chain and a small pair of scissors intended to be attached to the chain. I will later make known by codicilLE the mementos and gifts that I wish to leave to my friends, but fearing to be surprised by death, I affix my signature here without delay, but not without testifying to Mr. EMON and Mr. ANCELLE my gratitude for the affection that they have shown me for so many years.

Carried out at Honfleur, in good health, with all my faculties, this twenty-seventh day of March, one thousand eight hundred and sixty-nine. Signed: Caroline DUFAYS, widow in first marriage to Joseph François BAUDELAIRE, and in second marriage to General AUPICK.

CODICILLE

I have just added these provisions to my will: MR. EMON, in memory of his old friend General AUPICK, and also in memory of me, must maintain his portraits in excellent condition; the large picture containing his decorations (a gift from him, M. EMON) the small black marble picture containing the bullet that was extracted from my husband's knee in 1837, which will be on the mantelpiece in the General's study. I also give him the two shells that are also on this same mantelpiece. I beg Madame BAUDELAIRE to cherish the portrait of Monsieur BAUDELAIRE père, painted by RENAUD. The portrait of Mr. BOUDARD, the General's adoptive father will have to be returned to the MILOT NANFH, AUDISERT family; I charge M. EMON with this task; as he is related to these people. I give Mr. Charles ASSELINEAU three framed portraits of my son, which he will give to Ch. BAUDELAIRE's friends. I ask Madame BAUDELAIRE to keep the one when he was a boarder, the picture is in my dressing room hanging on a painting where the General is drawn with his cap, being only a Colonel.

Signed: G. widow AUPICK, in first marriage to Joseph François BAUDELAIRE, in second marriage to General AUPICK. The third day of October, Honfleur, one thousand eight hundred and sixty-nine.

---------- 4 ----------

I owe a debt of gratitude to Mr Ch. ASSELINEAU, author, old friend, who was tenderly attached to my son, and who faithfully attached himself to his memory, published his works with the greatest care and edited a very valuable book entitled Charles BAUDELAIRE, Sa vie et ses oeuvres. I bequeath to him, as a token of gratitude on behalf of his friend, the sum of ten thousand francs (exempt from all transfer taxes).

Signed: C. AUPICK, widow in first marriage to Joseph François BAUDELAIRE, in second marriage to General AUPICK. Honfleur this 1st January 1870.

I had said above that I would leave my three cousins LEVAILLANT only memories of friendship, but today, reflecting on the fact that Commander Jean LEVAILLANT, not having reached the rank of general like his brothers, finds himself with a modest pension, having a not very wealthy position perhaps. I come to say here that I want the heirs of my fortune whom I have named above: Mme BAUDELAIRE, M. EMON, M. ANCELLE, to grant a life annuity of 500 frs for his entire life to Commander Jean Jacques LEVAILLANT my first cousin.

10th March 1870 Signed: C. widow AUPICK.

CONTINUATION OF MY LAST WILL

My son Charles BAUDELAIRE, who died in August 1867, left debts which have not yet been fully discharged in this month of November 1870. The business of the succession has dragged on and on and is not yet finished. I am preoccupied with the thought of perhaps being surprised by death before these debts are fully paid. Mr. ANCELLE must have the list of creditors, but if unfortunately Mr. ANCELLE had not left this list, either because of death or illness, it could perhaps be found with Mr. REYNAL his successor, notary at 10 rue Saint Ferdinand. In any case, here are some individuals whom I shall indicate and who I know have not been paid. Mr. STEVENS, (Arthur) dealer in paintings, father of the painter of the same name who was living in Brussels when I went there in 1866 to look after my son. He was staying with us at the Hotel du Grand miroir, rue de la Montagne. He is owed 800 frs.

---------- 5 ----------

Maxime DUCAMP, in turn, is owed about 500 frs. SERVAIS, framer, I do not know how much is owed to him. One would have to inquire. I urge my executors to make a thorough search in this regard. They will find here the expression of my gratitude for the service rendered to the memory of my beloved son.

Carried out on 3rd November 1870
C. AUPICK widow in first marriage to J. François BAUDELAIRE and in second marriage to General AUPICK.



THE ENTIRE ESTATE WAS CHARLES'!!!
IN LIFE, THROUGHT MEANNESS, YOU STOLE IT FROM YOUR SON.
IN DEATH, YOU GAVE IT AWAY CARELESSLY TO STRANGERS.
PUTTANA "NON-MOTHER"!!!

Rassegna Stampa

Firme originali presenti nella RITROGRAFIA no.2

Abbatucci Jacques Pierre,  About Edmond, Achard Amedee, Amaury Duval, Arago Francois, Asselineau Charles, Aupick Jacques, Babou Hippolyte, Banville De Theodore, Barres Maurice, Barthou Louis, Bartolini Lorenzo, Baschet Armand, Bataille Charles, Baudelaire Caroline Puttana “Non Madre”, Baudelaire Charles Pierre, Baudelaire Joseph, Berlioz Hector, Biard Francois, Billault Adolphe, Blanche Salon des Refuses 1863, Blaze De Bury Henri, Bouffe' Hugues, Bourdin Gustave, Boyer Philoxene, Bracquemond Felix, Brunetiere Ferdinand, Buloz Francois, Cabanel Alexandre, Calonne De Alphonse, Castille Charles-Hippolyte, Chaix D'est-Ange Gustave Louis, Champfleury, Charmoy De Jose, Charpentier Gervais, Chasles Philarete, Chatillon De Auguste, Christophe Ernest, Cladel Leon, Claretie Jules, Claudin Gustave, Clesinger Auguste, Collignon Albert, Corot Jean Baptiste Camille, Cousin Charles, Crepet Eugene, Dalloz Paul, Daumier Honore, Decamps Alexandre Gabriel, Delacroix Eugene, Delaroche Paul, Delord Taxile, Delpit Albert, Dentu Edouard, Deschamps Emile, Deschamps Leon, Deschanel Emile, Desnoyers Fernand, Doucet Camille, Drumont Edouard, Du Camp Maxime, Dubufe Edouard, Duchatel Tanneguy Charles Marie, Dumas Alexandre Fils, Dumas Alexandre Pere, Dupont Pierre, Duruy Victor, Edwards Alfred, Escudier Marie, Faguet Emile, Fantin-Latour Henri, Feydeau Ernest, Fiorentino Pier Angelo, Flandrin Paul, Flaubert Gustave, Fould Achille, Fowler George, Franceschi Jules, Gaiffe Adolphe, Gautier Amand, Gautier Theophile, Gavarni Paul, Goncourt, Gourmont De Remy, Grandville Jean Ignace Isidore, Guizot Francois Pierre, Guyaux Andre, Guys Constantin, Hachette Louis, Hallays Andre, Houssaye Arsene, Hugo Victor, Lamartine De Alphonse, Lami Eugene Louis, Laprade De Victor, Leconte De Lisle, Lecurieux Jacques, Lemaitre Frederick, Lemer Julien, Lepaulle Francois, Levy Michel, Madelène De La Henry, Manet Edouard, Masson Michel, Meissonier Ernest, Mendes Catulle, Merimee Prosper, Meurice Paul, Millet Jean Francois, Molenes De Paul, Morice Charles, Morny Duc Charles, Murger Henri, Nadar, Nieuwerkerke Le Ministre Salon des Refuses 1863, Nisard Desire, Parfait Noel, Pelletan Eugene, Pelletier Jules, Perignon Alexis, Pichon Jerome Baron, Pichot Amedee, Pinard Ernest, Pontmartin De Armand, Prarond Ernest, Ratisbonne Louis, Reyer Ernest, Ricord Philippe, Robert Georges, Rodin Auguste, Roqueplan Nestor, Rosier Joseph Bernard, Rouland Gustave, Sabatier Madame D’abancourt Etienne Louis Harmand, Saint Valry De Gaston, Sainte-Beuve Charles Augustin, Saint-Felix De Jules, Saint-Victor De Pau,l Scheffer Ary, Schnetz Jean Victor, Scholl Aurelien, Scribe Eugene, Soulary Josephin, Templier Emile, Thackeray William Makepeace, Thierry Edouard, Thomas Frederic, Tisserant Hyppolite, Troubat Jules, Uchard Mario, Ulbach Louis, Vacquerie Auguste, Vaillant Marechal, Vavasseur Le Gustave, Vernet Horace, Veuillot Luis, Vigny De Alfred, Villemain Abel Francois, Vitu Auguste, Vivant Denon, Wagner Richard, Wallon Jean, Watteville Du Grabe De Oscar, Yriarte Charles, Zola Emile.

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GONCOURT    VINO ERECTUS











AUGUSTE CLESIGER FEMME PIQUEE PAR UN SERPENT SALON 1847



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SALON DES REFUSES 1863



FRANCO ARIANO REJECTED 2022



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GUSTAVE FLAUBERT



L.BARTHOU G.ROULAND G.ROBERT
1949 Revision pour Les fleurs du mal



EUGENE DELACROIX



JULES FRANCESCHI



PAUL FLANDRIN



J.J. GRANDVILLE



INVENTION DE LA PHOTOGRAPHIE 1839
DAGUERREOTYPE P. DELAROCHE F.ARAGO C.M.T. DUCHATEL





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